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Channel: Appunti: parole e luci » Viaggio a Cuba
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Ventunesimo giorno e ultimo giorno (giovedì)

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Si chiude anche questa parentesi, Viñales, terra di persone e natura seducenti. Ana Luisa ci saluta affettuosamente dandoci però la notizia che ci aspettavamo, la ragazza è morta. Oggi non si ammazzerà il maiale previsto per la festa della rivoluzione. Niente festeggiamenti, nel loro quartiere, in segno di rispetto. Già eravamo un po´ tristi per la partenza che significa anche la fine delle vacanze...oggi infatti è l´ultimo giorno.

Il ritorno all´Avana é tranquillo, niente temporale, niente pazzi che si sdraiano sull´autostrada. Arriviamo a inizio pomeriggio in una città vuota. Strano però. Mi aspettavo transenne, gente dappertutto, un certo clima, invece, no. La città è molto estesa, forse abbiamo evitato senza accorgercene la piazza della rivoluzione dove sicuramente si concentrano le celebrazioni.

Dove passiamo noi, il vuoto. Mah ! Alla consegna della macchina mi informo presso il funzionario dove si svolge la sfilata, “non c´è – mi dice laconico, aggiungendo - fortunatamente”. Il suo sollievo e la mia delusione. Volevo vivere tanti cliché, i bambini che marciano sventolando bandierini, il fratello di Fidel tuonante dal palco, ebbene, no. Sapevo che il grosso dei festeggiamenti era previsto a Camaguey ma non mi aspettavo che la rivoluzione snobbasse in questo modo La Avana. Poche bandiere e quelle di sempre, le persone indifferenti che si vanno a mangiare il gelato o a vedere qualche misera vetrina. Se uno non lo sapesse scambierebbe questo giovedì per una domenica qualsiasi.

Ci rifacciamo dalla delusione – più mia ad onor del vero - passeggiando ancora un po´ per La Avana. Abbiamo solo un pomeriggio, la luce è particolarmente bella e vogliamo approfittare del bel clima prima di rientrare, fra qualche ora, nella nebbia e nel freddo limegno. Oddio io no perchè ho preso due giorni in più per un reportage fotografico. Anche se adesso mi è passata un po´ la voglia di rimanere.

Percorriamo sentieri giá da noi battuti. La “nostra” piazzetta con il bar ristorante un po´ turistico ma di buon gusto. Alcuni negozietti di artigianato, La Habana Vieja, il Centro della Habana, il mitico bar dove Hemingway andava ad ubriacarsi sembra con il miglio Mojito di Cuba. Ancora una volta ci perdiamo la gelateria Coppelia causa lunghezza fila, ma ci rifacciamo con un´altra dove ci servono delle quantità indecenti di gelato per una manciata di pesos.

cuba25.jpg

Que salida para Cuba ?, La Habana, Cuba © Luca Bonacini

Il museo della rivoluzione lo sfioriamo appena. Fuori dal palazzo sono parcheggiati i vari automezzi militari che hanno servito al Che e a Fidel per rovesciare Batista. Un pezzo di storia davanti agli occhi. Tanta emozione ma oramai poco tempo a disposizione e, alla fine, ci dedichiamo a comprare qualche ricordino per gli amici e qualche statuetta di legno per noi. Una macchina di legno per Manuel, piccolo maniaco di automobilie, e, per Ivan, una macchina fotografica di legno rivestita di colorate lattine della limonata Ciego Montero. Semplice testimonianza di povertà e intelligenza creativa. Con un meccanismo ingegnoso, si apre l´obiettivo e salta fuori un pupazzetto attaccato ad una molla. Valore 2 CUC, ritroverò la stessa identica macchinetta a Lima per l´equivalente di 40 CUC.

Sono ancora combattuto tra l´idea di rimanere per fare foto e quella di tornarcene tutti insieme. Maledizione, la prossima volta devo agganciare viaggi di lavoro “prima” delle vacanze e non dopo. La scusa di non avere con me la “digitale” è perfetta per assecondare il mio desiderio di ripartire insieme alla famiglia e di poter ripensare e commentare il viaggio tutti assieme.

Ceniamo al nostro ristorantino, nella nostra piazzetta. Dopo l´ultimo mojito, torniamo alla “casa” dell´andata nel quartiere “bombardato”. Precaria, però, è come se ci sentissimo un po´ a casa nostra. È stato il nostro primo contatto con questo piccolo pezzo di mondo, questo che oramai è diventato il villaggio di Asterix che, malgrado tutto, ancora resiste alle pressioni dell´Imperio, del consuma e getta, del just do it. Che nel bene (solidarietà, etica, educazione, cultura salute, ecc.) o nel male (libertà individuali, lavaggi del cervello, ecc.) fa discutere, fa riflettere e ci rimanda a interrogarci sul nostro modello (???) di sviluppo (???).

Con un misto di rimpianto ed allegria, riuscirò la mattina dopo all´aeroporto a cambiare il biglietto. Mi garantiscono La Avana Panamá, per Panamá Lima dovrò vedere al mio arrivo. Riuscirò a prendere anche quella tratta.


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